Secondo te l’Italia si può definire un paradiso fiscale? Per le aziende? Per i privati?
Direi di no! Ma per quanto riguarda le successioni?
Seguimi in questo video!
Ciao, sono Simone dal 2011 affianco persone, manager, professionisti e imprenditori come te, che desiderano essere seguiti sia nelle principali scelte finanziarie strategiche aziendali sia nella pianificazione finanziaria personale. Ti seguo di persona e tramite video-call anche attraverso dei programmi di consapevolezza finanziaria.
Se stai guardando questo video è perché molto probabilmente ti stai guardando attorno e pensi che stia dicendo delle bestialità o che sia andato nel bar qui da qualche parte ad ubriacarmi e stai pensando e cercando di capire quali agevolazioni fiscali abbiamo a disposizione per pagare meno tasse, anche considerando l’elevata imposizione fiscale che riguarda sia le persone fisiche sia le aziende o persone giuridiche.
In questo video ti parlo delle Imposte di Successione che fanno diventare il nostro Paese un vero e proprio Paradiso Fiscale se paragonato a quello degli altri paesi Europei e non.
Per imposte di successione il regime in Italia è senz’ombra di dubbio un paradiso fiscale per lo scarso importo di imposte che devono essere riconosciute ali eredi durante la successione del de-cuius. Inoltre accanto a ciò troviamo anche degli strumenti che risultano esenti da imposta di successione e che aiutano affinché il passaggio della pecunia dal de-cuius agli eredi.
In base al grado di parentela rispetto al de-cuius sono previste delle franchigie e delle aliquote per il pagamento dell’imposta di successione:
- del 4%, per i trasferimenti effettuati in favore del coniuge o di parenti in linea retta (ascendenti e discendenti) da applicare sul valore complessivo netto, eccedente per ciascun beneficiario, la quota di 1 milione di euro;
- del 6%, per i trasferimenti in favore di fratelli o sorelle da applicare sul valore complessivo netto, eccedente per ciascun beneficiario, 100.000 euro;
- del 6%, per i trasferimenti in favore di altri parenti fino al quarto grado, degli affini in linea collaterale fino al terzo grado, da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di alcuna franchigia;
- dell’8%, per i trasferimenti in favore di tutti gli altri soggetti da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di alcuna franchigia.
Per i portatori di Handicap la franchigia si alza con le medesime aliquote a 1.500.000 euro.
Cosa s’intende per Franchigia?
La franchigia è la parte che non rientra nel pagamento delle imposte di successione.
L’imposta di trascrizione è pari al 2% e l’imposta catastale è pari all’1% della base imponibile dell’immobile che va in successione. Ciascuna delle due imposte ammonta invece alla somma di 200 euro nel caso in cui il beneficiario dell’immobile in successione abbia i requisiti per i benefici del prima casa.
Quindi, facendo un esempio molto semplice a seguito della morte di una persona che ha lasciato il coniuge e 2 figli occorrerebbe un patrimonio netto in successione superiore ai 3 mln di € per pagare il 4% ovviamente per l’importo eccedente la franchigia.
Accanto a ciò troviamo anche degli strumenti che non rientrano in ambito successorio:
- i titoli di stato Italiani, titoli di stato UE o Extra UE White List e emessi ad organismi internazionali (BEI, BERS, BIRS eccetera);
- le Polizze Vita;
- TFR e le prestazioni erogate dai fondi di previdenza complementare;
- i veicoli iscritti al Pra;
- i Pir;
- le quote e i rami d’azienda se i parenti in linea retta continuano l’azienda per un periodo di 5 anni.
Ma perché ti dico che l’Italia è un paradiso fiscale?
Guada la foto nel video!
Sia per quanto riguarda le franchigie che le aliquote che dobbiamo pagare le nostre imposte sono veramente le più basse!
Da ciò in attesa che lo stato non intervenga, e in futuro lo potrà comunque fare, un’adeguata pianificazione successoria prevede di poter evitare il pagamento di tasse inutili e riuscire effettivamente a sostenere le richieste del testatore.