Rendimento nominale, rendimento immediato, rendimento effettivo a scadenza, rendimento reale…cosa significano? Quali sono le differenze?
Te lo spiego in questo video!
Ciao, sono Simone, dal 2011 affianco persone manager professionisti imprenditori come te che desiderano essere seguiti sia nelle principali scelte finanziarie strategiche aziendali sia nella pianificazione finanziaria personale. Ti seguo di persona e tramite video call anche offrendoti dei programmi di consapevolezza finanziaria.
Se stai vedendo questo video è perché forse ti stai trovando in difficoltà sullo scegliere un titolo obbligazionario e non sai quale scegliere perché il rendimento nominale differisce da quello immediato e addirittura da quello effettivo a scadenza e che a sua volta è differente da quello reale…e quindi quale scegli?
In questo video ti spiego in modo molto semplice le varie tipologie di rendimento e ti dirò quale risulta la più affidabile.
Partiamo dal primo Rendimento Nominale, ossia la percentuale di rendimento corrisposto da un’obbligazione rispetto al suo valore nominale.
Questa è la formula: TRN = (cedola/valore nominale) x 100.
Faccio un ‘esempio immaginiamo per semplicità un titolo di stato che da una cedola annuale di 50€ a fronte di un valore nominale del titolo pari a 1000€, Il rendimento è pari al 5. Tale indicatore è molto semplice anche grezzo in quanto pesa il reddito dello stacco cedola rispetto al valore nominale e considera una sola cedola e non ulteriori guadagni ottenuti per variazioni positive del prezzo del titolo.
Il Rendimento Immediato è molto simile al rendimento visto in precedenza ma al posto del valore nominale troviamo il corso secco del titolo, secondo questa formula TRI = (cedola/corso secco) x 100. Il corso secco del titolo non è nient’altro che la componente capitale del titolo escluso dal rateo d’interessi maturato.
Anche qui l’indicatore ha le caratteristiche simili del rendimento nominale, considera solo la componente reddito da interessi escludendo quella da capitale e non considera la vita residua dell’investimento e trascura il profilo temporale di maturazione dei flussi.
Il Rendimento Effettivo a Scadenza (TRES) rappresenta invece quell’indicatore rappresentato dalla formula che vedete in video,

dove VA rappresenta il prezzo tel quel del titolo (ossia corso secco più rateo cedola) Ft rappresenta la cedola al periodo t, e il TRES rappresenta il tasso di rendimento effettivo a scadenza.
Non è nient’altro che quell’indicatore di rendimento che consente, in regime di capitalizzazione composta, di eguagliare il prezzo di acquisto al valore attuale dei flussi di cassa del titolo.
Tale indicatore si basa su tali ipotesi, ossia che il tasso rimanga costante per tutto il periodo di vita dell’obbligazione, che il titolo venga detenuto fino alla fine della durata dell’obbligazione e che le cedole vengano totalmente reinvestite al medesimo tasso.
Il calcolo del TRES deve essere fatto con calcolo iterativo procedendo per tentativi fino a trovare il risultato giusto. Ovviamente non ti si chiede di calcolarlo a mano visto che tali indicatori sono già calcolati e messi a disposizione dei vari investitori.
Questo indicatore è molto forte rispetto ai precedenti in quanto tiene conto anche dei guadagni in conto capitale sul titolo e consente di confrontare fra di loro obbligazioni con struttura cedolare differente uscendo dalla semplicità degli indicatori di rendimento nominale ed immediato e consentirti di fare una scelta più oculata evitando di farti ingannare unicamente dal flusso cedolare. Si può anche chiamare Yiel to Maturity o IRR.
Ovviamente, tutti questi rendimenti, non tengono conto del deprezzamento del valore della moneta nel tempo, rappresentata dal tasso d’inflazione, una volta depurata da ciò avrai coscienza del valore reale del tuo investimento.