Sei convinto anche tu, che per decidere un investimento ESG, si debba guardare il Rating, come per un normale titolo di stato o obbligazionario?
La risposta è no!
Vuoi sapere il perché? Te lo spiego in questo video.
Ciao, sono Simone dal 2011, affianco persone manager professionisti e imprenditori come te che desiderano essere accompagnati nell’ottenimento di obiettivi di ricchezza, benessere, stabilità economica personale e aziendale. Posso essere fisicamente con te o tramite video-call anche offrendoti dei percorsi di educazione finanziaria.
Come ho detto in uno degli scorsi video c’è ancora molta confusione in termini di tematiche ESG e come ho detto attenzione tanti strumenti finanziari stanno facendo la corsa a fregiarsi dell’Acronimo ESG. I più grandi Asset Manager Mondiali si costruiscono da solo dei modelli di rating proprietario o fanno degli accordi con le società di Rating di Sostenibilità ESG.
Ma questi modelli di rating sono così affidabili?
Un’analisi approfondita è stata effettuata da Berg et al (2019) “Aggregate Confusion: The Divergence of ESG Ratings” rende evidente a tutti l’eterogeneità dei rating ESG assegnati dalle diverse agenzie a ciò dedicate.
Si tratta in effetti di un aspetto su cui gli operatori del settore dovrebbero porre attenzione. Anche perché, quando si parla di rating, siamo ancora fortemente influenzati dal concetto di credit rating, e ciò può portare ad una percezione distorta del voto espresso.
Nel caso dei credit rating, infatti, il giudizio sulla affidabilità di una società emittente di titoli di debito si basa, in termini semplici, su una analisi economico-finanziaria di tipo prospettico che, pur non garantendo in assoluto la sicurezza di restituzione del capitale, dovrebbe pervenire ad un giudizio similare sulla probabilità di default di una società indipendentemente da chi la effettua. Detto in altro modo, se una società è AAA per Standard & Poor’s potrebbe essere valutata AAA- o AA da Moody’s, ma difficilmente sarà BBB per un’altra società di rating.
Nel mondo dei rating ESG le cose funzionano diversamente. Da un lato, infatti, le agenzie che producono i rating ESG devono per prima cosa offrire una loro interpretazione di cosa significhi, in sostanza, la performance ESG di una società e di come possa essere misurata. Dall’altro, mentre i rating di credito si basano su dati finanziari e di bilancio che rispettano standard ormai condivisi, i rating ESG vengono elaborati su una reportistica non ancora omogenea e standardizzata.
Sta di fatto che lo studio di Berg et al (2019), mettendo in relazione i giudizi di 6 differenti provider di rating ESG[1], e ragionando su un campione comune di quasi mille rating, arriva a stimare che la correlazione media dei rating delle agenzie in esame è di 0.54, con un range che va da 0.38 a 0.71. Si tenga presente che la correlazione tra i rating di Standard & Poor’s e Moody’s arriva a 0.99.
I metodi di calcolo di tali rating variano in misura molto importante da una società di rating all’altra, devi tenerlo in mente. Cosa penseresti a ritrovarti con un fondo ritenuto sostenibile per una società di Rating ma che non lo è per le altre? Forse lo strumento che ritieni essere una Ferrari della sostenibilità, in realtà non lo è. In altri casi mettere l’Acronimo ESG alla denominazione di un fondo può portare a creare un maggiore appeal in un fondo dopo track record negativi dello stesso”.
Da ciò in assenza di una tassonimia univoca sulle materie in questione, l’investimento in tematiche ESG deve tenere conto di queste cose:
- Analisi più appronfondite sui criteri per definire uno strumento ESG, possibilmente che non si limiti unicamente a logiche di esclusione;
- Strumenti finanziari in cui la selezione delle aziende tenga conto soprattutto dei fattori di governance e sociali, che sono poi le tematiche che porteranno veramente a differenziare le aziende vincenti da quelle perdenti nel futuro;
- Aiuto di un consulente finanziario per valutare la soluzione migliore in termini di strumenti.